Allestimento #Biennale #Venezia
- Scritto da Elettricista Roma Pronto Intervento
Biennale di Venezia | Allestimento Padiglione America Latina | Committente: IILA (Istituto Italo Latino Americano)
La ICI SERVIZI ha curato l'allestimento del Padiglione America Latina - IILA (Istituto Italo-Latino Americano) - 54° Esposizione Internazionale d'Arte - Biennale di Venezia
Isolotto, Arsenale - 30122 Venezia
Curatore/Curator: Alfons Hug - Goethe Institut
Co-curatori/Co-curators: Patricia Rivadeneira - Paz Guevara
Foto back stage allestimento: Andrea Torresan
Exibithion Design/Progetto e Allestimento: Paola Pisanelli Nero
Collaborazione/Assistant: Manuel Dettor
In questa performance veneziana dal titolo“Entre siempre y Jamás, curata da Alfons Hug, direttore del Goethe Institute di Rio de Janeiro, 20 artisti latinoamericani interpretano il Bicentenario dell’Indipendenza Ispanica.
Elementi fortemente condizionanti l’allestimento sono stati l’ampio volume architettonico trecentesco dell’Isolotto dell’Arsenale con la sua importante valenza storica, la disponibilità limitata delle risorse e l’eterogeneità delle opere. Video, installazioni, fotografie, piccoli oggetti, diversi non solo formalmente, opere dalla piccola scala dell’artista guatemalteca Regina José Galindo (link alla foto dopo l‘installazione), alla grande scala dell’opera in laterizio dell’artista messicana Julieta Aranda (link alla foto e al testo FBM) che si sviluppa su circa un terzo della lunghezza del padiglione latinoamericano.
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I piccoli oggetti d’arte sono collocati centralmente su strutture anonime di legno-cemento, appositamente realizzate per dare continuità con la materia presente sulla superficie orizzontale. La installazione dell’artista paraguayana Claudia Casarino e la serie de Libros i resti di Libri lasciati dall’artista cileno Sebastian Preece nei sottoscala lignei abitano e fanno rivivere gli angoli nascosti dello squero trecentesco, quasi a rievocare un piano superiore abitato un tempo dagli Arsenalotti.
Infine il gioco del contrasto di scala tra oggetti e spazio hanno fatto sì che il contenitore storico, in tutta la sua estensione architettonica, fosse il filo d’Arianna dell’allestimento e l’unica connessione temporale e spaziale tra i contesti artistici.
Pertanto è presente solo una partizione centrale che oltre a ospitare il video art dell’uruguaiano M. Sastre, congiunge le sequenze video. Le opere, che parlano da sé fanno proprio lo spazio circostante e così anche le proiezioni lungo i due fronti laterali rimarcano e si alternano, al ritmo ordinato delle restaurate capriate lignee e delle colonne in ghisa, trovando la loro individualità ed il giusto sfondo materico tra le membrature in laterizio trecentesco.
Lo studio dell’ illuminazione, oggetto di un’attenta ricerca semantica, ha posto molte condizioni di partenza: il rapporto con l’altezza del vasto spazio coperto da strutture lignee; la visibilità ottimale dei video, il controllo dell'illuminazione generale; il mantenimento della percezione dell’architettura; l’illuminazione zenitale per esaltare la fisicità dei piccoli oggetti; la fruibilità dello spazio e la realizzazione di un impianto integrato con l’eterogeneità delle opere e l’ architettura per creare una sensazione più avvolgente possibile.
Per questo tutte le opere esposte “foto, oggetti, installazioni”, sono state illuminate individualmente e selettivamente con proiettori orientabili e dimmerabili, equipaggiati con lampade alogene di differente cono di luce, per garantire la massima resa cromatica e consentire una flessibile regia luminosa in fase di installazione
L'ambiente, quasi completamente oscurato alla luce naturale, si presenta con una illuminazione morbida ed indiretta dell'area sovrastante le capriate lignee, tale da non interferire con le proiezioni e orientare il visitatore ad apprezzare il legame concettuale tra contenuto Entre Siempre y Jamás e contenitore le Tese dell’Isolotto dell’Arsenale di Venezia.